Risponde Michele Tentindo, Direttore Commerciale Pellini Caffè

 

  • Il mercato macro-economico della categoria caffè come si sta delineando e quale strada sta prendendo nel breve e corto periodo anno terminante 2023?

Il 2023 (come il 2022) si conferma un anno molto instabile legato ad incrementi della materia prima che non si vedevano da decenni. Questo aspetto ha contribuito a generare frizioni con alcuni operatori della GDO e ad aumentare inevitabilmente l’inflazione nei confronti del consumatore. L’anno si chiuderà come è iniziato: con una evidente compressione della marginalità da parte di molti torrefattori.

  • Anno 2023 come si chiude? il mercato delle vendite dei prodotti che hanno coinvolto la tua azienda ha dato risposte positive? Se si quali Categorie (R&G – CIALDE – SISTEMI E COMPATIBILI)

Per quanto riguarda Pellini, dopo un 2022 di forte difficoltà economica, il 2023 si dovrebbe chiudere in pareggio grazie alla sua multicanalità, un sapiente lavoro sul mix assortimentale ed una riduzione degli investimenti di marketing. Il nostro core business, riconosciuto dai nostri consumatori, è legato alla qualità delle miscele in grani: una categoria in forte crescita e sulla quale Pellini ricopre un ruolo di primaria importanza. Pellini ha una buona quota di mercato anche sui macinati; anche se la categoria soffre, il peso dei prodotti per il caffè espresso mantiene una certa stabilità. Globalmente l’azienda dovrebbe registrare un leggero aumento in termini di quota di mercato a fine anno.

  • Come si confrontano i consumi dei vostri prodotti con le nuove generazioni (Generation Z –Millennials) e quali ritorni di mercato avete da queste generazioni?

    Rimane un’area di attenzione che Pellini sta valutando come approcciare; sicuramente gli specialties, mixology ed il caffè filtro sono tendenze importate dall’estero che stanno prendendo sempre più piede anche nel nostro Paese.

     

    • Il monoporzionato, con cialde e capsule dimostra molto dinamicità. Quanto incidono sui consumi la varietà dell’offerta e l’attenzione alla sostenibilità?

    Le capsule continuano a registrare una buona crescita seppur in rallentamento rispetto alle crescite a doppia cifra degli scorsi anni. In forte fermento il mondo delle cialde, abitudine già radicata nel sud Italia e che sta prendendo piede anche al nord. Quali sono i plus? Per le capsule, la varietà di offerta, la praticità e sicuramente la spinta in comunicazione da parte del leader di categoria evidenziando il servizio offerto. Le cialde offrono un prodotto qualitativamente migliore e ad un costo inferiore (elemento non da poco nel contesto economico che stiamo vivendo). Il minus per le capsule (che stanno iniziando ad incidere sulle vendite) è che quasi tutte le sono in alluminio e questo rende un po’ più complesso lo smaltimento (il riciclo implica dover separare i residui di caffè dalla capsula). Poche aziende, tra cui Pellini, offrono capsule compostabili (fatte in materiale organico da gettare nell’umido domestico). Nel caso della nostra azienda, le capsule sono anche autoprotette (cioè non necessitano neanche dell’incarto che protegge dall’ossidazione le singole capsule). Purtroppo molti consumatori non hanno ancora la consapevolezza del termine “compostabile” e l’aspetto delle capsule le fa percepire come se fossero in materiale plastico.

     

    • Prevedete un rialzo della materia prima per il 2024? Quali le ragioni per cui tecnicamente potremmo spiegare ai nostri “stakeholders” questi eventi? Non temete un calo di volumi per il 2025? L’influenza di due guerre non compromette l’assetto economico del vs. mercato?

    Purtroppo eventi internazionali nefasti ed imprevedibili hanno sempre un impatto (diretto o indiretto) su mercati come quello del caffè (ad esempio su costi energetici – i torrefattori sono alto consumanti di gas – ma anche logistici e di packaging). Inoltre, tali guerre precludono opportunità di vendita in alcuni Paesi (ad es. la Russia). A questi eventi, si aggiungono gli impatti climatici: siccità e gelate negli ultimi anni hanno registrato maggiori ripercussioni sui raccolti con conseguenti riduzioni delle scorte e relativi aumenti delle quotazioni (e dei differenziali necessari per potersi assicurare chicchi di qualità). Difficile quindi prevedere se e quando la materia prima scenderà a livelli meno critici. La richiesta del caffè nel mondo sta registrando una domanda in continua crescita, è quindi presumibile pensare che i volumi aumenteranno anche nel 2025 indipendentemente dalle possibili quotazioni del crudo.

     

    • Quanto hanno inciso sulle vostre vendite i recentissimi eventi (pandemia – conflitto Ucraino Russo, Israeliano – Palestinese e conseguenti costi energetici – cambiamenti climatici ) ?

    L’impatto della Pandemia ha inciso violentemente sul canale Horeca (Bar e Vending) compensati in parte dalla crescita nella GDO e nell’E-commerce. Dall’inizio di quest’anno la situazione si sta normalizzando, ma con alcuni cambi nelle abitudini dei consumatori, non solo nelle modalità di consumo ma anche nei canali di acquisto di alcuni prodotti (es. capsule e cialde). I conflitti limitano le vendite su alcuni canali esteri mentre l’incognita climatica non permette di elaborare un conto economico che garantisca una certa stabilità per via delle oscillazioni del costo della materia prima.

     

    • In quali aree si possono sviluppare attività sinergiche tra le aziende della categoria e la GdO?

    Penso che una maggior condivisione di dati e del ruolo della categoria per alcune insegne possa permettere di offrire un piano assortimentale e di comunicazione più in linea con le esigenze di industria e distribuzione. Inoltre, il consumatore è sempre più attento (e ricerca informazioni) sulla qualità e le origini di ciò che acquista: permettere di comunicare tali informazioni a scaffale o tramite altri mezzi di comunicazione dei retailer (es. sito web, volantini, ecc) potrebbe aiutare a soddisfare tale necessità.

    Altra area tematica è quella formativa: organizzare giornate didattiche o concorsi che permettano ai consumatori (e ai buyer) di avvicinarsi maggiormente al mondo del caffè (aumentandone la cultura anche tramite brand ambassador e visite guidate in azienda).