Risponde Marco Mazzucchelli, Direttore Vendite Sanpellegrino

  1. A. Il mercato macro economico della categoria Acque e Bibite e The come si sta delineando e quale strada sta prendendo nel breve e corto periodo 2023 ed eventuali conseguenze?

Il settore beverage analcolico ha chiuso il primo quadrimestre 2023 nel canale retail con una leggera flessione (-2%) sul 2022, nel momento in cui l’inflazione era ai massimi livelli e toccava il +15%, con una tenuta dei consumi decisamente positiva rapportata al trend dei prezzi, in particolare per i mercati più maturi in cui prevale la vendita di acqua e bibite.

Se consideriamo anche il significativo rimbalzo dei consumi fuori casa, ci troviamo con un mercato che dopo Pasqua si trovava con un saldo complessivo di crescita di circa il 2%.

L’evoluzione dei mesi successivi – da maggio fino a oggi – è stata, invece, fortemente condizionata dal confronto con una stagione 2022, anomala sotto molti punti di vista, a partire dal meteo. Da maggio ad agosto 2022, si erano infatti registrate temperature di oltre 2C° superiori alle medie dei cinque anni precedenti. L’aumento delle temperature non era avvenuto attraverso ondate di calore, ma in modo costante, e aveva portato a una crescita dei consumi del 10% rispetto a un già molto positivo 2021. Di contro la stagione ’23 è stata altalenante, soprattutto all’avvio, quando i mercati hanno registrato un calo vicino alla doppia cifra.

Gli assortimenti e le promozionalità, fortemente condizionati nel 2022 da un contesto di filiere produttive e logistiche sotto stress, hanno visto nel 2023 una normalizzazione sia dei livelli di out of stock che delle attivazioni promozionali che sono tornate vicine ai livelli del ’21. I consumi in casa del beverage analcolico hanno chiuso il progressivo ad agosto con un calo del -5% rispetto al 2022: questo dato esprime però una crescita di oltre il 7% rispetto ai livelli pre-covid.
Dal punto di vista competitivo è interessante evidenziare che nella prima parte dell’anno abbiamo osservato un netto “trading down” del settore del beverage analcolico, peraltro comune a molte categorie del largo consumo confezionato, con una crescita delle fasce di prezzo più basse in risposta all’accelerazione dei prezzi. Questo fenomeno ha avuto poi un’evoluzione nel corso dei mesi successivi che ha portato a un recupero delle fasce premium e in generale dei prodotti con un posizionamento distintivo e caratteristiche differenzianti, per le referenze naturali e ancor più per quelle frizzanti, con una maggiore polarizzazione tra fasce più alte in ripresa e fasce più basse ancora in crescita, a discapito delle fasce centrali medie e medio/basse. Non possiamo quindi più parlare in generale di trading down. Questa è un’interessante chiave di lettura anche per i prossimi mesi in mercati come i nostri che sono maturi ma che stanno anche dimostrando una forte capacità di contrastare le dinamiche avverse, sia da un punto di vista di consumi che dal punto di vista competitivo.

 

  1. Anno 2022 come si è chiuso? il mercato delle vendite del portafoglio prodotti che hanno coinvolto la tua azienda ha dato risposte positive?

Il 2022 è stato un anno molto positivo per il non alcoholic beverage in Italia sia retail (con consumi in casa cresciuti del 10% rispetto ai livelli del 2019).che fuori casa che ha recuperato quasi completamente i livelli di consumo pre-pandemici.

In questo scenario, e a conferma dell’apprezzamento dei consumatori del suo portafoglio prodotti, Sanpellegrino ha chiuso il 2022 con un importante crescita di fatturato pari al 10,8%, rafforzando la leadership dei propri brand nei principali segmenti sia nei canali dei consumi in casa che nel fuori casa.
Alla crescita di fatturato non è però corrisposto un altrettanto aumento della profittabilità a causa dell’ondata inflattiva.

 


  1. Come si confrontano i consumi dei vostri prodotti con le nuove generazioni (Generation Z – Millennials) e quali ritorni di mercato avete da queste generazioni?

Le nuove generazioni sono più curiose e propense a sperimentare: i giovani sanno concedersi qualche piccolo piacere, ma sono anche attenti alla dimensione di salute e benessere dei prodotti che consumano. Sono quindi per noi un target importante sia per il mondo delle bevande che per quello delle acque funzionali, un segmento che sta vedendo un’importante accelerazione in questi ultimi anni.

I giovani riconoscono anche la valenza di socializzazione del beverage non alcolico: in particolare sono attratti dalle sperimentazioni di gusto che permettono di esprimere a pieno le loro preferenze e la loro personalità. Sono infine un target molto attento alla sostenibilità e alla riciclabilità dei materiali, temi molto importante anche a Sanpellegrino, impegnata in un’accelerazione sempre maggiore verso l’utilizzo di R-Pet.

 


  1. Prevedete un cambiamento importante a causa dell’impatto ambientale (plastica trasporto) per 2023? Quanto potrebbe influire la tassa dal Conai? Quali le ragioni per cui tecnicamente potremmo spiegare ai nostri “stakeholders” questi eventi?

La sostenibilità accompagna da anni le scelte aziendali di Sanpellegrino e si traduce in piani industriali e investimenti che favoriscono una crescita economica, ambientale e sociale, con un’attenzione particolare all’impatto delle nostre attività. Per esempio, da tempo la nostra azienda lavora per abbattere le emissioni di CO2 in ogni fase della vita dei propri prodotti, dalla gestione delle fonti, alla progettazione degli imballaggi, dal riciclo, alla produzione, fino al trasporto.

L’acqua è, infatti, un prodotto della natura, e il suo imbottigliamento non si può delocalizzare, proprio per questo siamo impegnati da anni a rendere il suo trasporto sempre più sostenibile con l’utilizzo massivo dei trasporti su rotaia, l’ottimizzazione dei carichi, partnership logistiche strategiche e mezzi all’avanguardia alimentati a LNG – un combustibile a basse emissioni di anidride carbonica e di ossidi di azoto – e soprattutto Bio-LNG, che annulla le emissioni di CO2. Inoltre, nel 2023 la nostra flotta si è arricchita del primo truck 100% elettrico che permette la distribuzione dei prodotti Levissima a zero emissioni.

Sul fronte del packaging tutti i materiali di confezionamento che utilizziamo – PET, vetro e alluminio – sono al 100% riciclabili. Le nostre bottiglie sono realizzate con PET, un materiale leggero, naturalmente trasparente, resistente, pratico, sicuro, adatto al contatto con gli alimenti e facilmente trasportabile, che può essere utilizzato anche per realizzare nuove bottiglie. Inoltre, ci siamo posti l’obiettivo di far aumentare progressivamente la percentuale di PET riciclato nelle nostre bottiglie fino al 50% entro il 2025 e di diminuire di un terzo la quantità di plastica vergine che utilizziamo entro il 2025.

Inoltre, il tema del fine vita dei prodotti è sempre più rilevante nel nostro approccio all’economia circolare: siamo, infatti, tra le aziende fondatrici di CORIPET, un consorzio volontario senza fini di lucro, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, per la raccolta selettiva e il riciclo delle bottiglie in PET, promosso dai produttori di acque minerali per poter gestire in autonomia questi contenitori post-consumo. Il consorzio si propone di trasformare un potenziale rifiuto in una preziosa risorsa da immettere nuovamente nel ciclo produttivo attraverso un approccio di economia circolare “bottle to bottle”, ovvero tramite l’attivazione di una filiera italiana chiusa per il riciclo del PET.

 

  1. Quanto hanno inciso sulle vostre vendite i recentissimi eventi (pandemia – conflitto Ucraino Russo e conseguenti costi energetici – incremento dei consumi extra al vecchio continente)?

La pandemia ha, di fatto fermato, il canale OOH (Out-of-Home) con un impatto sulle vendite.

Inoltre, come tutte le aziende che operano sul mercato, con l’inizio del conflitto in Ucraina, abbiamo avuto dei rallentamenti dovuti alla difficoltà di approvvigionamento di alcune materie prime, ai trasporti e alla crescente inflazione. In questo contesto, abbiamo quindi adeguato le nostre politiche commercial così da ridurre al minimo l’impatto per i nostri clienti implementando azioni per contrastare questi fattori straordinari.

 

  1. In quale aree si possono sviluppare attività sinergiche tra le aziende della categoria Acque Bibite The e la GDO?

Le aziende che operano nel mercato delle acque minerali e delle bibite non alcoliche e la GDO potrebbero sviluppare attività sinergiche nell’ambito dell’innovazione con prodotti in grado di intercettare e anticipare i bisogni dei consumatori, della logistica per ottimizzarla lungo tutta la filiera, fino alla sostenibilità. Su quest’ultimo punto si potrebbero sviluppare progetti congiunti per educare i consumatori ad assumere comportamenti responsabili e sostenibili con azioni per favorire bottle to bottle. Potrebbe essere coinvolto anche CORIPET, che grazie agli Eco-compattatori, permetterebbe di raccogliere e riciclare le bottiglie per ottenere PET riciclato, che poi può essere usato nella produzione di nuove bottiglie: un circolo virtuoso per noi e per l’ambiente.

 


  1. Le campagne pubblicitarie in un mercato dove dare valore aggiunto NON è la cosa più semplice, quanto spazio vi concede? Quanto vengono davvero recepite le caratteristiche che spesso si cerca di trasferire in questi spot media televisivi?

La sensibilità dei consumatori ai temi della sostenibilità è molto alta, anche se c’è ancora bisogno di aiutare le persone a capire come avere un ruolo attivo e, su questo fronte sono un valido supporto le campagne volte a sensibilizzare le audience su temi ambientali. C’è però anche la necessità per le marche di essere sempre più concrete nello spiegare in che modo si è agito o si intende agire per ridurre il proprio impatto ambientale. La comunicazione, quindi, deve essere l’ultimo step di un percorso virtuoso e non il primo.

 


  1. Il tema cambiamento climatico, la siccità e questo essere sempre più simile a stagioni di stampo tropicale, con improvvisi piovaschi e bombe d’acqua quanto possono influire sul cambiamento dei consumi dei prodotti che coinvolgono la tua azienda? I distributori di acqua “microfiltrata” quanto potrebbero cambiare la vostra azienda e in quali tempi?

Siamo convinti che il cambiamento climatico e la siccità siano alcune tra le sfide più importanti che ci si trova ad affrontare: proprio per questo abbiamo scelto di adottare un approccio che ci permetta di contribuire a contrastare il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità in modo integrato.

Sanpellegrino pone, infatti, particolare attenzione a preservare l’acqua mantenendo costante l’equilibrio fra il suo prelievo e la ricostituzione della falda acquifera. Le attività di prelievo dell’acqua vengono compiute in maniera meticolosa per preservare le riserve idriche sotterranee e mantenere l’equilibrio quantitativo e qualitativo della falda acquifera.

La nostra azienda lavora da anni con l’obiettivo di salvaguardare l’acqua, attraverso progetti e attività che mirano alla valorizzazione di questo bene: in quest’ottica nasce l’impegno a certificare, entro il 2025, tutti i nostri stabilimenti secondo uno standard riconosciuto a livello internazionale, l’Alliance for Water Stewardship, che promuove una gestione sostenibile e condivisa della risorsa acqua, attesta il rispetto del bilancio idrico, la condivisione di conoscenze e la collaborazione con il territorio per preservare e migliorare la qualità dell’acqua disponibile. Sanpellegrino ha già certificato nel 2021 lo stabilimento di S.Pellegrino a San Pellegrino Terme e nel 2022 quello di Acqua Panna a Scarperia e verranno certificati anche il sito di Levissima a Cepina Valdisotto e quello di San Giorgio in Bosco entro il 2025.