Risponde Jury Marco Nicioli, Direttore Generale Pietro Isnardi srl
- Il mercato macro economico della categoria come si sta delineando e quale strada sta prendendo nel breve e corto periodo 2024? Prevedete un rialzo della materia prima per 2024?
Stiamo affrontando un evento che non si ricorda a memoria d’uomo, la discreta campagna in Italia non è comunque sufficiente a ridimensionare il prezzo di mercato influenzato dalla scarsità̀ del raccolto in Spagna per il secondo/terzo anno consecutivo. Il mercato degli olii di alta qualità̀ ci sta sorprendendo nonostante gli aumenti, la strada intrapresa nel breve è di puntare ai formati da 750ml per diminuire la soglia psicologica della battuta di cassa, poiché́ non prevediamo diminuzioni di prezzi nel breve periodo.
- Anno 2023 come si è chiuso? il mercato delle vendite dei prodotti che hanno coinvolto la tua azienda ha dato risposte positive?
La Pietro Isnardi gestisce più̀ mercati.
Le valutazioni che farò saranno in termini di volumi e non di fatturato, che risentirebbe della incidenza del costo della materia prima.
Se parliamo di HORECA a cui abbiamo dedicato due brand della Famiglia Isnardi, Ardoino e Olio Isnardi Retrò, questa ha avuto una flessione del 15% / 20% sul mercato nazionale, pur avendo una rete vendita di ottimi professionisti plurimandatari, mentre nel mercato internazionale siamo andati in pareggio.
Nel comparto GD-DO abbiamo mantenuto i livelli di vendita, grazie anche allo sviluppo di nuovi Ce. Di. e ai nostri 3 brand storici: Isnardi, Pietre Brune e Guasco, che, in un momento di forte rialzo dei prezzi, essendo percepiti come prodotti Premium, ci ha sicuramente aiutato verso la clientela già̀ fidelizzata.
Ci terrei a ribadire che mai si è visto il dover portare tre trattative di aumento in un anno e colgo l’occasione per ringraziare sin da ora le sedi nazionali e locali come la vostra, che sono state attente, comprensive e collaborative, conoscendo la situazione contingente.
- Come si confrontano i consumi dei vostri prodotti con le nuove generazioni (Generation Z – Millennials) e quali ritorni di mercato avete da queste generazioni?
I consumi di olio legati alle abitudini e agli stili di vita sono completamente cambiati negli anni. Le famiglie facevano le scorte per tutto l’anno, mentre oggi si acquistano massimo due bottiglie per volta.
Le nuove generazioni sono molto attente alla qualità̀, ma soprattutto sono sensibili alla sostenibilità̀ del prodotto, vedi i Millenials. Mentre la generazione Z è anch’essa attenta alla sostenibilità̀, con un occhio attento al prezzo, essendo ancora in fase di spese.
- Prevedete un rialzo della materia prima per 2024? Quali le ragioni per cui tecnicamente potremmo spiegare ai nostri “stakeholders” questi eventi
A questa domanda cito il Dott. Carlo Isnardi avendomi supportato nella risposta:
“È sempre difficile avere una previsione, perché́’ nonostante il forte calo dei consumi dovuto principalmente all’aumento del prezzo, gli stock in giacenza sono molto bassi, quindi rimane poca disponibilità̀ di prodotto sul mercato. Addirittura, si teme di non avere abbastanza materia prima per arrivare alla prossima campagna. Questo non fa sicuramente prevedere un ribasso dei prezzi almeno sino a tutto il 2024. Qualora invece, per via dei prezzi troppo elevati si bloccasse completamente il mercato e si arrivasse ad ottobre con buone previsioni di produzione in Spagna, si potrebbe anche avere una lieve flessione, ma credo più nella prima ipotesi.”
- Quanto hanno inciso sulle vostre vendite i recentissimi eventi (pandemia – conflitto Ucraino Russo e conseguenti costi energetici – incremento dei consumi extra al vecchio continente)?
La pandemia non ha influito in maniera negativa sulle vendite, ha solo cambiato momentaneamente i mercati e le tipologie, ovvero abbiamo perso ovviamente quasi tutta la vendita al settore ristorazione con le piccole eccezioni di chi ha continuato a vendere da asporto, ma abbiamo notevolmente incrementato le vendite nel retail, essendo costretti tutti a cucinare in casa.
Pensavamo di ripartire in discesa, invece è iniziata la guerra in Ucraina che ha causato un forte rialzo dell’olio di girasole e, di riflesso, un innalzamento esponenziale dell’olio di oliva.
Relativamente all’aumento dei costi dell’energia, il nostro stabilimento autoproduce quasi tutto il fabbisogno energetico con il fotovoltaico e il recupero del nocciolino essiccato dal frantoio viene utilizzato in caldaia a biomasse per il riscaldamento. Ciò che ha inciso maggiormente sui costi è stato il rialzo del vetro e quello che definiamo il materiale secco.
- In quali aree si possono sviluppare attività sinergiche tra le aziende della categoria e la GDO?
Le principali aree dove sviluppare sinergia sono lo store promotion, formazione dei capi reparto, comunicazione corretta e realistica del periodo contingente.
Olio d’oliva, Olio EVO Comunitario, Olio EVO Italiano e tutti i segmenti delle DOP non sono la stessa cosa. Il cliente finale è spesso confuso dinnanzi ad un display. Questo dobbiamo comunicarlo insieme: aziende della categoria e GD-DO e anche nell’HORECA, aggiungerei, attraverso le agenzie di vendita.
Inoltre, l’industria è obbligata a valorizzare, ad esempio, l’EVO che ha proprietà̀ salutistiche importanti. Noi ci stiamo muovendo in questa direzione; non posso ancora svelare il progetto/percorso, ma è fondamentale comunicare che un’oliva in natura è ricca di qualità̀ salutistiche, e noi industria abbiamo l’obbligo di portare al consumatore finale un prodotto che rispetti le medesime caratteristiche citate pocanzi.