Risponde Antonio Lamparelli, Responsabile Direzione Vendite Italia Olio Dante SpA

 

  • Il mercato macro economico della categoria come si sta delineando e quale strada sta prendendo nel breve e corto periodo 2024? Prevedete un rialzo della materia prima per 2024?

Purtroppo prevediamo un 2024 ancora travagliato per il settore oleario. La materia prima è infatti ai massimi storici e, se i consumi degli oli di oliva resteranno alti a livello mondiale, potrebbero esserci ulteriori aumenti.

La campagna 2024 si sta dimostrando alquanto complicata e lo scaffale in GDO continuerà ad essere investito da problematiche di prezzo. Quest’anno la Spagna, principale produttore mondiale di olio d’oliva, farà registrare una produzione ancora ben al di sotto della media degli ultimi quattro anni, come anche l’Italia. Tutte queste criticità sono da attribuire a una sola causa: il cambiamento climatico. Piogge durante la fioritura, siccità e temperature elevate hanno messo a dura prova gli uliveti e hanno stravolto il sistema olivicolo-oleario mondiale.

  • Anno 2023 come si è chiuso? il mercato delle vendite dei prodotti che hanno coinvolto la tua azienda ha dato risposte positive?

Calo della produzione, impennata dei prezzi della materia prima, consumatori alla ricerca di convenienza e dunque di una valida alternativa alle consuete abitudini di acquisto: il 2023 è stato sicuramente un anno di rottura per il settore dell’olio di oliva, con uno scenario senza precedenti.

Il mercato dell’extravergine (comunitario e non comunitario) in Italia ha chiuso il 2023 con -16% in volumi e -19% sui Top 13 Brand, a valle di -9% già nel 2022 (Dati NielsenIQ). Una forte decrescita (la prima volta negli ultimi 5 anni) si è verificata anche nel segmento dell’olio di oliva (-20% per i principali marchi), considerando che ormai la forbice di prezzo con l’EVO è quasi inesistente.

Olio Dante ha purtroppo subito questa contrazione dei consumi e, per tale motivo, ha cercato di presidiare nuovi spazi e opportunità di crescita nel comparto dei condimenti. Nel segmento degli oli di semi, comprensivo anche dei nuovi prodotti immessi sul mercato da pochi mesi, Olio Dante ha fatto registrare un incremento a doppia cifra in volumi su basa annua (Dati NielsenIQ).

  • Come si confrontano i consumi dei vostri prodotti con le nuove generazioni (Generation Z – Millennials) e quali ritorni di mercato avete da queste generazioni?

    Nel 2023 l’azienda ha lanciato un nuovo prodotto a marchio Dante (un condimento a base di oli vegetali e olio extravergine, aromatizzato alle erbe mediterranee e arricchito con vitamina D) e stiamo seguendo questo trend anche con altre referenze. Dal punto di vista commerciale, si è cercato di assecondare le moderne esigenze di acquisto dei consumatori – emergenti trend spinti dal pubblico più giovane ed aperto a proposte salutistiche – coniugando tale novità anche ad un prezzo che consente un effettivo contrasto alle tendenze inflazionistiche in atto.

    Facciamo leva anche sul know how acquisito negli ultimi anni sul tema della vitaminizzazione e dell’aromatizzazione

     

    • Prevedete un rialzo della materia prima per 2024? Quali le ragioni per cui tecnicamente potremmo spiegare ai nostri “stakeholders” questi eventi

    Oggi la quotazione è di 9,0 euro/kg, da considerare come prezzo medio di approvvigionamento da parte dell’industria olearia, a cui va aggiunto il costo di trasporto, logistica oltre a quelli industriali come movimentazione, filtrazione, blend, analisi, imbottigliamento e logistica; una marginalità per l’industria olearia e per la Grande Distribuzione. Risultato? Un posizionamento medio al pubblico prevedibile tra 11 e 12 euro al litro. In ogni caso la seconda parte 2024 non dovrebbe subire ulteriori aumenti di prezzo, a scaffale si andrà verso una stabilità. I consumatori non smetteranno di utilizzare l’EVO (diventato ormai un vero e proprio nutrimento nella dieta e tradizione italiana), ma razionalizzeranno il consumo con acquisti più frequenti, senza grandi scorte. Diminuirà l’incidenza promozionale e il consumatore farà scelte più attente sulla qualità del prodotto.

     

    • Quanto hanno inciso sulle vostre vendite i recentissimi eventi (pandemia – conflitto Ucraino Russo e conseguenti costi energetici – incremento dei consumi extra al vecchio continente)?

    Negli ultimi due anni si sono sommate tante dinamiche tutte straordinarie e tutte infauste per il settore. Il Covid prima, la guerra poi che ha avuto un impatto molto forte sul comparto degli oli di semi. Adesso la situazione si è normalizzata su questo fronte. Contemporaneamente, il costo dell’olio d’oliva ha raggiunto il suo massimo storico per le criticità sopra descritte.

    Oltre alla materia prima, negli ultimi 2 anni si è registrato anche un forte aumento dei costi degli imballaggi primari (bottiglie e tappi), degli imballaggi secondari (cartoni, capsule, etichette, etc) e soprattutto dei costi dell’energia.

       

      • In quali aree si possono sviluppare attività sinergiche tra le aziende della categoria e la GDO?

      Sicuramente si può fare squadra sul lato delle attività di co-marketing, favorendo formati che garantiscono una battuta di cassa inferiore per il consumatore, come il 750 ml, il 500 ml e il 250 ml. I consumatori, infatti, stanno cercando di far fronte all’impennata dei prezzi, che sta erodendo i budget delle famiglie. La crisi economica ed energetica – oltre all’inflazione – hanno purtroppo alleggerito il carrello della spesa.