
Risponde il Dott. Giacomo Ponti Presidente dell’azienda Ponti S.p.A. Società Benefit
Le verdure conservate, come sottoli e sottaceti, continuano a rappresentare un segmento strategico all’interno del mercato alimentare italiano, grazie alla loro versatilità, lunga conservazione e alla crescente attenzione dei consumatori verso prodotti pratici e di qualità. Negli ultimi anni, il settore ha visto un’evoluzione nelle preferenze dei consumatori, con una maggiore richiesta di referenze con ricettazioni innovative, ingredienti più naturali e packaging sostenibili. Tuttavia, il comparto sta affrontando sfide legate ai costi di produzione, all’impatto dei cambiamenti climatici sulla filiera agricola e alle dinamiche dei consumi delle nuove generazioni.
Il settore delle verdure conservate, comprendente prodotti come sottoli e sottaceti, ha registrato nel 2023 vendite al dettaglio di 84.800 tonnellate, generando un valore di oltre 687 milioni di euro. Tra questi, le olive si confermano il prodotto più venduto, seguite da sottoli come carciofini, funghi champignon e pomodori, e sottaceti come capperi, cetriolini e cipolline. (foodweb.it mag 2024)
- Come si sta delineando il mercato macro economico della categoria e quale strada sta prendendo nel breve periodo 2025 considerato i recentissimi eventi climatici che sembrano sconvolgere tutto il mondo dell’agricoltura in generale ma ancor più specificamente i prodotti che dalla terra devono necessariamente crescere in perfetto equilibrio Sole/Acqua?
(fonte: intervista Ponti a La Repubblica 2024: Le sfide del mercato dell’aceto, dalla crisi climatica al problema delle imitazioni) https://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/osservacibo/2024/05/06/news/le_sfide_del_mercato_dellaceto_dalla_crisi_climatica_al_problema_delle_imitazioni-422835886/
Il mercato dei prodotti agroalimentari sta vivendo una fase di profonda trasformazione, segnata da forti incertezze macroeconomiche e da eventi climatici estremi che mettono sempre più sotto pressione l’intera filiera agricola. Fenomeni come siccità prolungate, alluvioni improvvise e lo sfasamento stagionale alterano il delicato equilibrio naturale, essenziale per la crescita ottimale di materie prime come uva, mele e altri frutti fondamentali per la produzione dei nostri aceti. Queste dinamiche rendono evidente come la qualità e la quantità delle coltivazioni non possano più essere date per scontate, e come sia necessario ripensare l’intero sistema agricolo alla luce della crescente instabilità climatica. Di fronte a questo scenario, si rafforza l’urgenza di sviluppare modelli di resilienza agricola, capaci non solo di tutelare le coltivazioni, ma anche di garantire continuità e affidabilità produttiva. In questo contesto, Ponti ha scelto di rispondere con una strategia orientata all’innovazione responsabile e alla sostenibilità di lungo periodo, coerente con il nostro impegno come società BCorp. Essere BCorp significa per noi integrare criteri ambientali e sociali in ogni scelta aziendale, valorizzando un modello produttivo che rispetta le risorse naturali e promuove un’agricoltura più attenta ed equilibrata. Investiamo costantemente in tecnologie avanzate e soluzioni agronomiche innovative, convinti che il futuro dell’agroalimentare risieda proprio nella capacità di coniugare tradizione e progresso, qualità e responsabilità. Il 2025 si profila dunque come un anno chiave in cui le aziende che sapranno guidare il cambiamento saranno anche quelle che riusciranno a garantire valore duraturo per le persone, il pianeta e il mercato.
- Il 2024 come si è chiuso? Il mercato delle vendite dei prodotti che hanno coinvolto la tua azienda ha dato risposte positive considerando i pesantissimi rincari legati a tutto il mondo della produzione: energia, costo del lavoro e imballi?
(fonte: intervista Ponti a La Repubblica 2024: Le sfide del mercato dell’aceto, dalla crisi climatica al problema delle imitazioni) https://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/osservacibo/2024/05/06/news/le_sfide_del_mercato_dellaceto_dalla_crisi_climatica_al_problema_delle_imitazioni-422835886/
Il 2024 si è chiuso con risultati decisamente positivi, sia sul mercato interno che su quello internazionale. Nonostante gli importanti rincari legati a energia, costo del lavoro e imballaggi, il nostro settore ha saputo reagire con forza. Il mercato delle conserve di verdure ha raggiunto un valore di 720 milioni di euro, registrando un +4,5% rispetto al 2022. Le categorie trainanti restano i sottoli e le olive, che rappresentano rispettivamente il 36,5% e il 36,6% del mercato. L’incremento a valore è stato influenzato dall’effetto inflattivo, alimentato in particolare dai costi di energia, trasporti, plastica e packaging. Nel 2024, questi costi hanno iniziato a diminuire, ma nuove criticità sono emerse sul fronte delle materie prime, come l’aceto di vino e i derivati dell’uva, penalizzati da un raccolto 2023 disastroso — il peggiore degli ultimi 60 anni. Nonostante ciò, la resilienza e la flessibilità del sistema imprenditoriale italiano, in particolare delle aziende familiari, hanno permesso di affrontare le sfide con prontezza: ampliando l’offerta, innovando e adattandosi rapidamente. Un esempio è proprio l’aceto, la cui versatilità apre nuove prospettive di consumo: non solo come condimento, ma anche in cottura e in mixology, grazie alle sue qualità organolettiche e aromatiche. Il gusto evolve, e il mercato chiede oggi prodotti più morbidi, rotondi e accoglienti. Il food si conferma quindi uno degli asset strategici dell’economia italiana.
- Le nuove generazioni (Generation Z e Millennials) stanno ridefinendo le abitudini di consumo, attenti al tema della sostenibilità: qual’è il loro rapporto con le verdure conservate? Esiste un maggiore interesse per prodotti più naturali, biologici o con ricette innovative?
Le nuove generazioni, come Millennials e Gen Z, stanno ridefinendo il concetto di alimentazione, orientandosi verso scelte più sostenibili, salutari e consapevoli. Il loro rapporto con le verdure conservate è positivo, a patto che si tratti di prodotti naturali, biologici e innovativi, in grado di unire gusto, praticità e valori etici. Non cercano solo alternative vegetali, ma vere e proprie esperienze sensoriali: alimenti sani, ricchi di sapore e semplici da integrare nella quotidianità. A conferma dell’impegno verso un’alimentazione moderna e consapevole, Ponti sta anche per lanciare un nuovo condimento senza olio per pokè: un prodotto proteico, pratico e pronto all’uso, pensato per sposarsi perfettamente con i food trend più attuali, che risponde alle esigenze di chi cerca gusto e benessere in un’unica soluzione, in linea con uno stile di vita dinamico e attento alla salute. In questo contesto si inserisce il nostro nuovo aceto di mele biologico Melagold, un prezioso alleato per il benessere quotidiano. Un prodotto ricavato da mele 100% italiane che grazie alle sue proprietà, aiuta a mantenersi in forma in modo naturale, ed è perfetto per i consumatori più attenti all’alimentazione. Inoltre, le mele da cui è ottenuto sono certificate e completamente tracciabili lungo tutta la filiera tramite tecnologia blockchain: il QR code sulla bottiglia consente di scoprirne l’intero percorso, dal campo alla tavola.
- Sono previsti aumenti nel corso del 2025? Quali le ragioni per cui tecnicamente potremmo spiegare ai nostri “stakeholders” questi eventi e come affrontarli insieme produttori e distributori?
Al momento è difficile fornire previsioni precise sull’andamento dei prezzi nel corso del 2025, proprio a causa della perdurante incertezza legata ai dazi statunitensi sulle importazioni dall’Unione europea. È un quadro ancora molto complicato e sinceramente preoccupante per tutta la filiera agroalimentare, non solo italiana ma anche europea. Attendiamo nelle prossime settimane le scelte dell’amministrazione americana che dovrà chiarire quali categorie merceologiche saranno coinvolte e con quale entità di dazio. Solo allora potremo fare valutazioni più tecniche e prendere decisioni strategiche più consapevoli. Dal punto di vista tecnico, è importante che i nostri stakeholder comprendano che un aumento dei dazi comporta inevitabilmente una crescita dei costi lungo tutta la catena di approvvigionamento. Si tratta non solo di barriere tariffarie dirette, ma anche di impatti indiretti su logistica, stoccaggio, assicurazioni e gestione del rischio. Questo potrebbe tradursi in un effetto domino su listini, prezzi al dettaglio e competitività dei nostri prodotti nei mercati extraeuropei. Il modo per affrontare questa situazione è, ancora una volta, quello di rafforzare la collaborazione tra produttori e distributori. Dobbiamo condividere dati, strategie e scenari in tempo reale, anticipare i possibili impatti e, soprattutto, lavorare insieme per proteggere il valore del prodotto italiano.
- Quali sono le innovazioni di prodotto più significative nella categoria? C’è un’evoluzione nelle ricette più richieste dai consumatori, e come si stanno adattando le aziende alle nuove tendenze di mercato?
Le innovazioni più significative nel settore delle conserve di verdure e degli aceti sono legate alla crescente attenzione dei consumatori verso un’alimentazione sana, genuina e autentica, ma che sappia coniugare gusto e sperimentazione con ingredienti e preparazioni diverse. Le nostre nuove linee di prodotto, come Zero Olio e Protein Salad, intendono rispondere a queste tendenze, rispecchiando un’evoluzione nelle preferenze dei consumatori. Nel caso di Zero Olio, abbiamo introdotto una gamma di prodotti senza oli o grassi aggiunti, per offrire un gusto fresco e naturale, in linea con le richieste di chi è sempre più attento al benessere e alla salute. Una delle novità più interessanti è sicuramente la linea Protein Salad, che rappresenta la prima gamma di conserve vegetali ad alto contenuto proteico, un segmento che sta vedendo una rapida crescita, soprattutto tra coloro che sono interessati a una dieta equilibrata e ricca di nutrienti. Le ricette si stanno evolvendo, con un maggiore focus su ingredienti semplici e naturali, privi di additivi artificiali. Come Ponti, ci impegniamo costantemente per rispondere a queste esigenze, facendo leva sui valori che da sempre ci contraddistinguono: gusto, salubrità e un legame forte con la tradizione gastronomica italiana.
- In quali aree si possono sviluppare attività sinergiche tra le aziende della categoria e la GDO?
Sicuramente sussistono dei margini di collaborazione proficua. Penso alla partnership per favorire l’innovazione di prodotto, per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori o allo sviluppo di campagne di marketing congiunte per promuovere ancora più efficacemente i prodotti. Inoltre, anche la logistica potrebbe beneficiarne per ottimizzare la distribuzione riducendo costi e impatto ambientale.